
Orvieto Classico DOC
Orvieto Classico
Storia
Fin dall’inizio, la produzione di questo vino sfruttò il grande vantaggio del suolo tufaceo su cui è costruita la città di Orvieto. Le temperature basse e costanti delle cantine scavate nel suolo rendevano possibili lunghe fermentazioni e la creazione di vini di grande qualità.
Appunti dell'enologo
Le uve, dopo essere state raccolte e diraspate, vengono raffreddate per poi essere pressate con delicatezza. La fermentazione e il successivo affinamento avvengono in tini di acciaio inox termo-controllati.
Colore
Paglierino quasi cristallino, con riflessi grigi.
Aroma
Il delicato profumo di fiori di campo anticipa le frutta, tra cui ricordi di mela gialla e verde, e di pesca a pasta gialla.
Gusto
Il sorso asciutto è ben integrato con la struttura vigorosa e il finale elettrico, in cui spicca la vena fresca sostenuta da una sobria acidità.
Note
In omaggio al carattere della denominazione, un vino dallo spirito conviviale non privo di una certa serietà che si traduce in compostezza.
Abbinamenti
Salumi giovani, piatti freddi di carne, crostacei crudi e alla piastra. Verdure all’insalata.
Note tecniche Orvieto Classico
Uvaggio
>=60% Procanico e Grechetto + altri vitigni a bacca bianca (Base Ampelografica - Disciplinare di Vini Orvieto DOC Art 2).
Affinamento
Acciaio
Temperatura di servizio
8/10°
Lo sapevi che?
Luca Signorelli, il pittore che nel ‘400 realizzò gli affreschi del “Giudizio Universale” per cui è famoso il Duomo di Orvieto venne pagato con 265 galloni di vino, mentre Papa Gregorio XVI addirittura ordinò nel testamento di essere lavato nel “vin d’Orvieto” prima di essere sepolto. Gabriele D’Annunzio definì il vino di Orvieto come “il sole d’Italia in bottiglia”. Il vino a Orvieto non è solo storia gloriosa ma anche un grande presente.